1. Come sono nate le software house
Le software house sono nate per creare software, sembra banale come definizione ma è proprio l’origine. “Casa del software”, o meglio “posto in cui si fa software” è sicuramente stato il significato originario di Software House.
Il focus era mirato a risolvere digitalmente un problema creando un software che consentisse di gestirlo meglio oppure di tenere sotto controllo alcuni parametri / valori che consentissero poi di intraprendere delle azioni.
Qui possiamo inserire di tutto, dalla nascita di strumenti come word / excel per migliorare la produttività personale e rendere più rapido stendere documenti e fare calcoli, ai sistemi di controllo di particolari attrezzature o macchinari magari inseriti in catene produttive.
All’inizio, produrre il software e fare in modo che funzionasse era il focus principale, si parlava già di “soluzione di un problema” e si cercava di far “sognare” il possibile acquirente spiegando che il software, faccio un esempio Word, avrebbe fatto qualcosa di mirabolante … il modo più semplice di scrivere un documento aziendale … (ad esempio).
La UX e la UI erano già tenute in considerazione ma non erano sicuramente il primo problema, prima di tutto l’applicazione doveva funzionare e non bloccarsi.
Le grandi software house, come Microsoft, la divisione Lotus di IBM (ricordate lotus notes ??) e così via, puntavano al fatto che usare il proprio software sarebbe stata l’esperienza più importante della vita (lavorativa o meno) di chi lo avesse appunto utilizzato. Quindi la software house, produceva il software più bello e esaltante del mercato.
2. Creare il software non basta più
Oggi le software house, molte, si sono evolute, si sono spostate verso l’utente e non devono più produrre software, che funzioni senza problemi, che abbia una bella interfaccia e che risolva effettivamente i problemi degli utenti ma, è necessario che ci si spinga verso la realizzazione del progetto.
Faccio un esempio, Tepui produce un software per la digitalizzazione di tutti i processi di un’officina, o meglio, di chiunque abbia un processo tale per cui si debba ricevere qualcosa da riparare o andare a installare un impianto, un prodotto, farne manutenzione e così via, diciamo per chiunque debba gestire dei processi per commessa anche al di fuori della propria azienda (cantieri, installatori, manutentori, impiantisti, officine, serre, cantieri navali etc).
Nella nostra esperienza, non basta che si installi il software, che venga configurato correttamente e che poi si formi il personale del nostro cliente all’utilizzo corretto delle funzionalità di iDOservice, ma è necessario che tutto ciò passi da una attenta analisi delle esigenze del cliente e da un affiancamento spesso necessario per consigliare modalità operative più efficienti.
In pratica facciamo non solo il lavoro di produrre un software valido, efficiente, bello e funzionale, ma dobbiamo anche, per tutti i nostri clienti, immaginare come dovrà essere usato e fare in modo che la sua applicazione sia in sintonia con tutti i processi del cliente stesso.
Questo è uno lavoro molto diverso dal produrre il software e che implica il volersi “sporcare” le mani per fare in modo che l’innesto di una piattaforma software in una serie di processi sia produttivo e non venga rigettato dal sistema.
3. Andare incontro alle esigenze del cliente
Oggi gli utenti sono stressati, non ne possono più di dover inserire dati, controllare, software che non comunicano e così via. E’ necessario che qualcuno faccia in modo che loro continuino a lavorare senza problemi, e senza avere nuove preoccupazioni derivanti dall’introduzione di nuovi strumenti.
Questo pezzetto di lavoro è il lavoro che una brava software house deve fare oggi per poter soddisfare la propria clientela.
Il software, più o meno ingiustamente, ormai viene visto come una commoditie, il valore aggiunto lo fa la software house che guida il cliente al successo del progetto.
Adesso infatti non esiste più solo il programmatore, che sviluppa interfaccia, regole di business business, db, infrastruttura e così via.
Sono nate professionalità molto specifiche, UX & UI designer, Web Interfaces Developers, Consulenti applicativi e così via, che si occupano, specificatamente, di fare in modo che il software sia il più utile possibile all’utente e che sia utile perché si può usare al meglio, con semplicità e perché è proprio quello che mi serve per poter fare bene il mio lavoro (che non è imparare ad usare al meglio il software).
4. Ecco cosa fa Tepui
Tepui ha al suo interno due business unit proprio perché ha creduto fin da subito di dover rappresentare un punto di riferimento unico per il cliente, nel ciclo di lavoro Tepui punta ad essere il riferimento all’interno di tutto il progetto, in modo che ogni perplessità o ogni necessità del cliente siano gestite in armonia facendo sì che il progetto si completi armoniosamente anche se sono coinvolte entità esterne all’azienda o diversi comparti delle aziende che potrebbero avere delle difficoltà di comunicazione dovute ad esigenze diverse che spesso non si manifestano pin maniera chiare e precisa.
Ci vuole la capacità di essere consulenti, la competenza nel processo che si sta analizzando e nel settore del cliente per poter essere risolutivi.
iDOservice è un’infrastruttura software/web sviluppato da Tepui srl e può aiutarti a risolvere gli intoppi che rallentano i processi alla base della produttività aziendale.
Per scoprire di più su idoservice, ti invitiamo a consultare il sito www.idoservice.it oppure fissare una consulenza con noi, scrivendoci a info@tepui.it
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